LA CONGIURA DEI PAZZI
A Piero de Medici (il gottoso), figlio di Cosimo, successero (1469) i due figli Giuliano e Lorenzo che diventarono i Signori di Firenze. Il 26 aprile 1478 la famiglia fiorentina dei Pazzi ordì una congiura contro quella dei Medici, allo scopo di ottenere la supremazia politica nella città. I Pazzi erano una ricca famiglia di banchieri della Firenze del Rinascimento. La congiura ebbe l'appoggio del papa Sisto IV, interessato a impadronirsi dei territori fiorentini che gli avevano sempre resistito. Il papa Sisto IV mirava infatti ad abbattere la signoria Medicea e a questo fine sostenne i gruppi antimedicei fiorentini capeggiati dalla famiglia de’ Pazzi, i quali avevano sostituito i Medici nell’ufficio di banchieri della Santa Sede … Ma la storia ha radici ancora più antiche: Lorenzo de’ Medici era stato avvertito dal Duca di Milano che c’era una congiura contro di lui già dal 1474. Fu addirittura stipulato un trattato segreto contro Lorenzo tra il nipote del Papa Girolamo Riario, il re di Napoli, Federico da Montefeltro e la famiglia de’ Pazzi. I Medici sapevano della minaccia ed è per questo motivo che i congiurati entrarono in azione in chiesa. Giuliano e Lorenzo dei Medici furono infatti assaliti durante una messa presso la Cattedrale di Firenze. Mentre Giuliano rimase ucciso, Lorenzo riuscì a parare i colpi e si chiuse nella Sagrestia. Nel frattempo l’altro congiurato Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, raggiunse Palazzo Vecchio con un gruppo di altri uomini mentre Jacopo de’ Pazzi cercava di sollevare la popolazione contro i Medici e tentava di conquistare Palazzo Vecchio ma senza esito. Lorenzo si salvò fra il tripudio del popolo fiorentino, sempre più legato alla famiglia dei Medici. Grazie soprattutto all'appoggio popolare, l'epilogo della congiura fu doloroso per i Pazzi e per i loro alleati tanto che entro poche ore dall’agguato vennero fatti precipitare i congiurati dalla finestra di Palazzo Vecchio. Francesco de' Pazzi venne impiccato alla terza finestra della Loggia dei Lanzi e anche Francesco Salviati, suo fratello Jacopo e altri preti cospiratori subirono la stessa sorte. Piazza della Signoria diventò il teatro di una tetra vendetta. L'episodio finì per consolidare la Signoria medicea che rimaneva al potere come e più di prima. Da questo momento Lorenzo de' Medici diventò "l'ago della bilancia" nella politica italiana in virtù delle sue doti diplomatiche e politiche.
