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Palazzo Vecchio


Palazzo Vecchio a FirenzePalazzo Vecchio è da sempre uno dei simboli più importanti della città di Firenze. Costruito come Palazzo dei Priori da Arnolfo di Cambio diventa l'edificio simbolo della Repubblica fiorentina del 1300, e continua ad essere il centro di potere anche con la Signoria dei Medici (e la ristrutturazione del Vasari del 1540). La tradizione non si ferma neanche ai tempi nostri, dato che Palazzo Vecchio è oggi la sede del Comune di Firenze.

Nonostante le funzioni di rappresentanza dovute ai Consigli comunali che si riuniscono nello splendido Salone dei Dugento, grazie al Museo dei "Quartieri Monumentali" è possibile visitare gran parte del Palazzo che ospitò i personaggi più celebri della vita culturale e politica della Firenze Medicea.

Vi consigliamo la visita di questo meraviglioso Palazzo e possibilmente con una guida, perché è pieno di allegorie, simbolismi e richiami nascosti, alla storia fiorentina e alla famiglia Medici, che sono state al centro del Rinascimento italiano e dei suoi capolavori.
Non solo, con una guida potrete anche visitare i passaggi segreti di Palazzo Vecchio, e scoprire le vie fatte costruire dai Medici e non accessibili al pubblico.



Tra le sale più importanti di Palazzo Vecchio:

SALONE DEI CINQUECENTO

imponente sala di rappresentanza lunga 53 metri e larga 23 con un'altezza di 18 metri.
E' fra le parti più antiche del Palazzo.
Per realizzare gli affreschi sulle parti furono chiamati niente di meno che Leonardo da Vinci e Michelangelo, entrambi dovevano rappresentare due battaglie simbolo delle vittorie della Repubblica: la battaglia di Anghiari e la battaglia di Cascina.
La leggenda vuole che queste battaglie siano ancora sotto l'affresco del Salone dei 500, ma per sfatarla basta pensare che il Vasari, grandissimo ammiratore di entrambi, non avrebbe mai coperto un'opera dei due geni fiorentini. In realtà l'opera di Leonardo fu sciupata per via la tecnica usata, l'encausto, mentre Michelangelo partì per Roma a realizzare la Cappella Sistina, lasciando solo le bozze.
Le battaglie che si possono vedere oggi sono quelle rappresentate dal Vasari: la conquista di Siena, la presa di Porto Ercole, la vittoria di Cosimo I a Marciano della Chiana, la sconfitta di Pisa a San Vincenzo, gli attacchi delle truppe fiorentine a Livorno e Pisa.
Notevole il soffitto a cassettoni con le pitture dedicate a Cosimo I, e di grande valore anche le statue fra cui ricordiamo il "Genio della Vittori" di Michelangelo.
Curiosità: una piccola grata si affaccia sul salone dei '500 dall'alto dal
camerino di Bianca Cappello, che si dice fosse molto interessata alla vita politica della città e consigliasse il marito Granduca Francesco I de' Medici sulle decisioni da prendere.
La seconda moglie del Granduca fu al centro di molti intrighi e misteri, non ultimo la morte assieme al marito dopo una cena alla Villa di Poggio a Caiano; morte avvenuta dopo diversi giorni di agonia, che insinuano il sospetto che siano stati avvelenati.

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STUDIOLO DI FRANCESCO I

Il piccolo studiolo creato dal Vasari nel 1570 per Francesco de' Medici, prima che diventasse Granduca, racchiude un tesoro di opere pittoriche e sculture di maestri fiorentini come l'Allori, lo Stradano e l'Ammannati e il Giambologna.
Il principe era appassionato di alchimia e le scienze naturali, e attratto dai grandi temi della vita, rappresentati nelle opere dello Studiolo che possiedono tutte di forti riferimenti simbolici.

Dallo Studiolo di Francesco I ci sono ben due passaggi segreti, uno che va allo Studiolo del padre, Cosimo I, l'altro che permette di uscire senza essere visti.
Lo Studiolo prima era accessibile solo dalla camera di Francesco I tramite un passaggio segreto, oggi invece è aperto sul Salone dei Cinquecento.

Prenota la tua la Visita al Museo di Palazzo Vecchio oppure il Tour dei passaggi segreti di Palazzo Vecchio.


I QUARTIERI MONUMENTALI

Situati al primo piano le sale dei quartieri monumentali sono interamente dedicate alla Famiglia Medici, come si intuisce anche dal nome delle Sale: Leone X, Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Cosimo I, Giovanni dalle Bande Nere, Clemente VII.
Di queste sono visitabili solo la Sala di Leone X e la Sala di Clemente VII, le altre sono adibite a uffici del Sindaco e della giunta comunale.

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IL QUARTIERE DI ELEONORA

Gli appartamenti che compongono il quartiere di Eleonora furono progettati per Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I e sono composti dalla Sala Verde, lo Scrittoio di Eleonora, la Cappella di Eleonora, interamente affrescata dal Bronzino con le Storie di Mosè, la Sala delle Sabbine, la Sala di Ester, la Sala di Penelope e la Sala della Gualdrada, la camera privata di Eleonora.

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IL QUARTIERE DEGLI ELEMENTI

Le sale e i loggiati che compongono il Quartiere degli Elementi furono realizzati da Battista del Tasso e completati dal Vasari.
Il tema delle allegorie e degli affreschi sono appunto i 4 elementi Acqua, Terra, Fuoco e Aria, i pianeti, Muse e Dei romani tra i quali Giove, Giunone (il cui Terrazzo era un tempo aperto verso l'esterno ma oggi è una stanza chiusa), Ercole (con uno splendido soffitto a cassettoni dove sono raffigurate le 12 fatiche), Saturno, a cui è dedicato uno splendido loggiato.

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IL CORRIDOIO VASARIANO

Quando i Medici spostarono nel 1560 la loro residenza a Palazzo Pitti, ordinarono la costruzione di un passaggio che unisse i due Palazzi. Lo splendido corridoio realizzato dal Vasari attraversa l'Arno sopra il Ponte Vecchio e oltre ad offrire una meravigliosa vista della città, è adornato da preziose opere.

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LA SALA DELLE CARTE GEOGRAFICHE o DEL GUARDAROBA

La sala è dedicata alle carte geografiche e agli oggetti preziosi, che venivano custoditi in armadi in legno decorati con le carte di tutto il mondo.
La passione dei Medici, e in particolar modo di Cosimo I, per la geografia era immensa, e per l'epoca erano molto all'avanguardia, vi troviamo ad esempio il Messico, appena scoperto e anche una raffigurazioni molto inesatta dell'Australia, scoperta secoli dopo.
Al centro della sala c'è esposto quello che all'epoca era il più grande Mappamondo, opera del Buonsignori e di Ignazio Danti.

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LA SALA D'ARME

Al di fuori del percorso museale, con accesso diretto dall'esterno sul lato destro del Palazzo c'è la Sala d'Arme, utilizzata come deposito di armi e munizioni e oggi sala di esposizioni e mostre.
La sala conserva interamente la struttura del 1312, anno in cui venne costruita.

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PRIMO CORTILE

Il cortile è l'entrata principale di Palazzo Vecchio da Piazza della Signoria.
Il progetto originale del Michelozzo fu ristrutturato dal Vasari nel 1565 in occasione delle nozze fra il futuro Granduca Francesco I, figlio di Cosimo I, e Giovanna d'Austria, sorella dell'Imperatore Massimilano II con affreschi che riproducono le corporazioni di Firenze ma anche panorami delle città dell'Impero asburgico, che purtroppo non hanno retto bene agli anni e alle intemperie.

Al centro una fontana con una copia del Putto con Delfino di Andrea del Verrocchio, l'acqua che sgorga dalle narici del delfino arriva fin dalla collina di Boboli grazie ad un antico sistema idrico di tubature.

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CORTILE DELLA DOGANA o SECONDO CORTILE

Il secondo cortile è detto della Dogana perché ospitava gli uffici della dogana, mentre oggi c'è la biglietteria del museo e a libreria.

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IL TERZO CORTILE

Il terzo cortile fu progettato da Bartolomeo Ammannati e Bernardo Buontalenti dopo l'ampliamento del Palazzo.
Oggi vi si accede per andare negli uffici comunali.

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IL MEZZANINO

Situato fra il primo e il secondo piano, fu sede di importanti magistrature all'epoca dei Priori e poi dimora privata del gonfaloniere Piero Soderini.
E' situato nella parte più antica del Palazzo e ne conserva l’aspetto austero di una residenza di origine medievale.
Con i Medici fu utilizzato per ospitare parenti e in seguito diventarono uffici, fino a che non furono inclusi nella ristrutturazione per l'apertura del museo dei quartieri monumentali di Palazzo Vecchio.

Nel 1934, terminati i lavori, alcune stanze del Quartiere vennero arredate con le opere d’arte e i mobili d’epoca del legato con il quale il collezionista americano Charles Alexander Loeser aveva voluto contribuire all’allestimento del nuovo museo di Palazzo Vecchio e che da allora costituiscono la cosiddetta Donazione Loeser, una delle collezioni comunali di maggiore pregio storico e artistico.

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